Articolo gentilmente concesso dal Club Italiano Spaniel, Società Specializzata ENCI dal 1958, nella figura di Elaine Narduzzo
Gli Spaniel sono un gruppo numeroso di cani dalle orecchie pendenti dediti soprattutto alla caccia, benché alcune delle razze più piccole siano ottimi cani da compagnia come il Cavalier King Charles Spaniel, ed il King Charles Spaniel.
Le varie razze di spaniel si sono differenziate a seconda del terreno in cui dovevano operare e dalla selvaggina del luogo. Importante era anche lo stile di caccia; per esempio, nel 1550 circa era stato sviluppato una tecnica per cui gli Spaniel erano usati per fare alzare fagiani, pernici e quaglie facendoli volare verso delle reti, i cani erano addestrati a rimanere accucciati per terra in modo che le reti potevano passare sopra. In quegli anni (1500-1700) gli Spaniel erano soprattutto usati soprattutto per gli uccelli acquatici. In seguito, il genere spaniel veniva poi diviso in spaniel d’acqua e di terra. Questi ultimi, che comprendevano il tipo Cocker, successivamente venivano classificati per la dimensione. I più grandi e pesanti erano gli Springer Spaniel, il Sussex e il Cocker di media dimensione ed i Toy chiamati anche Marlborough Spaniels erano quelli di dimensione più piccola. In una stessa cucciolata potevano nascere tutti e tre i tipi, divisi poi per dimensione alla maturità.
I Cocker si presentano con colori diversi; conosciamo tutti il bel colore miele, che per gli americani si chiama ASCOB e cioè Any Solid Color Other than Black, però ci sono Cocker neri, nero focati, marroni (detto anche cioccolato) e pluricolori bianco neri, bianco rossi, tricolori e roani sebbene questi ultimi siano rari tra gli americani. Ce n’è per tutti i gusti insomma. Colori assolutamente vietati sono i merle, e i brindle. Questi colori non appartengono alla genealogia dei Cocker e chi le propone ha sicuramente fatto degli incroci con altre razze.
Il Club Italiano Spaniel è l’associazione che si propone alla tutela della maggior parte delle razze Spaniel. Le due maggiori presenze in Italia sono i Cocker Spaniel Inglesi e i Cocker Americani.
In Italia sono stati iscritti nei registri ENCI 2685 cuccioli di Cocker Spaniel Inglese e solamente 92 Cocker Americani nel 2020. Un divario incolmabile! D’altra parte, negli Stati Uniti e Canada dove la razza Cocker Americano ha avuto origine, la popolarità va a man bassa agli Americani. Nel 1946 i Cocker Inglesi e i Cocker Americani sono stati riconosciuti come due razze a sé dal Kennel Club Americano.
In Italia i primi Cocker Americani arrivarono nel 1950 con il cane ASCOB Prince of Soham che si guadagnò il suo Campionato Italiano di Bellezza nel 1956 diventando il primo Cocker Americano a raggiungere questo titolo. Importato dalla signora Grazia Maria Nicolosi di Roma.
All’inizio era stato difficile fare accettare la nuova razza poiché i giudici pretendevano di giudicarli secondo lo standard del Cocker Inglese, e la signora Nicolosi fu costretta a ritirare il suo cane dall’Esposizione di Roma nel 1951 perché “tutto ciò che per la sua razza doveva ritenersi un pregio fu valutato un difetto”. La razza fu finalmente inclusa tra le razze riconosciute dall’ENCI secondo lo Standard del paese di origine.
L’impegno della signora Nicolosi per promuovere la razza fece conoscere la razza al pubblico italiano che ne fu subito incantato. La grande popolarità delle due razze Cocker dipende dal loro carattere gioioso e allegro, dalle dimensioni contenute, né troppo piccoli né troppo grandi e dalla loro espressione dolce. Non ha nuociuto il fatto che, come protagonista del cartone animato del 1955 “Lily e il Vagabondo”, ha conosciuto grande visibilità. Purtroppo, questo non sempre è un fattore positivo per la razza in quanto, con la ‘fame’ di cuccioli, venivano allevati anche soggetti non stabili di carattere e questo ha portato ad un numero crescente di cani mordaci, nomea che il Cocker, a fatica, si sta liberando.
Ciò che differenzia più a prima vista il Cocker Inglese dall’Americano è la testa. Nell’Americano lo stop è molto pronunciato e la lunghezza del muso è un terzo della lunghezza totale dal tartufo alla nuca, mentre nel Cocker Inglese le proporzioni sono 1:1 tra muso e cranio. Il mantello dell’Americano inoltre è più folto con frange abbondanti, lunghe e setose.
Si racconta che negli anni 1950 ci fu molta discussione tra gli allevatori di Cocker Americani negli Stati Uniti sulla quantità eccessiva di pelo nel Cocker Americano e che i “puristi” dichiararono che “La prima persona ad usare una tosatrice elettrica su un Cocker sarà quella che porterà la razza alla rovina”. In effetti 70 anni più tardi la razza non è più popolare come un tempo anche dovuto all’impegno che un proprietario deve avere nel mantenere il mantello pulito e snodato.
Ciò che nei ring delle expo si rivela come un magnifico esemplare con le frange fluenti e seriche, fuori dal ring è un cane difficile da tenere pulito e in ordine poiché raccatta erba, foglie ad ogni passo e le deposita poi in casa. La soluzione? Tosare tutto! Che triste vedere questi cocker nudi!
Elaine Narduzzo
per Club Italiano Spaniel