Articolo a cura di Marina Salmoiraghi, medico veterinario, allevatore e intestataria dell'affisso De' Cinegeti, riconosciuto ENCI-FCI
Il Welsh Corgi Cardigan, o semplicemente Cardigan per gli amici, o Cardi per gli addetti ai lavori, è un adorabile interessante cane, oggi ancora non molto diffuso e conosciuto in Italia per la “concorrenza” del suo cugino blasonato e più di moda perché il favorito della Regina Elisabetta, il Welsh Corgi Pembroke. Due razze con molte similitudini e tante differenze, che storicamente sono sempre state ben distinte, grazie alla natura impervia e ostile delle loro terre di origine, due contee Gallesi da cui prendono il nome. Alcune teorie vedono un’origine comune con l’arrivo nel Galles di soggetti piccoli e tenaci a seguito dei Celti, soggetti che sono poi stati accoppiati con i cani da pastore locali. Altri storici della razza ipotizzano che i Pembroke derivino da cani Scandinavi, con successiva immissione di Spitz arrivati dalle Fiandre, che giustificherebbe anche la differenza di tessitura di pelo tra i due nanetti.
Ma queste disquisizioni nulla tolgono all’importanza di queste razze, al fascino della storia/leggenda delle loro origini e alla tenacia e sicurezza con cui ancora oggi svolgono il loro atavico lavoro, se chiamati a farlo.
Parlando quindi del meno popolare Cardigan, possiamo dire che proprio grazie a questa nicchia in cui per decenni è stato relegato, è arrivato a noi mantenendo delle caratteristiche morfologiche, caratteriale e genetiche invariate rispetto ai progenitori, e ben distinte rispetto al cugino. Cosa notevole se si pensa che agli inizi della cinofilia ufficiale alla fine dell’800 il Club inglese ha redatto un unico standard per entrambe le razze, per essere poi ufficialmente separate nel 1934. E l’iconografia in nostro possesso lo dimostra, ed è proprio quello che mi affascina di questa razza e mi piace pensare che sia lo stesso di secoli fa.
Dovendo descrivere un Cardigan a chi non lo conoscesse lo definirei un cotechino con gambe decisamente corte e non molto dritte (per di più!!!) con testa da volpe orecchie sproporzionate portate leggermente larghe, con occhi furbi ed espressioni che passano dal sornione all’iperattivo in nanosecondi! Il tronco è molto allungato, con linea dorsale rettilinea e molto solida, non cedevole e sostenuta da una forte muscolatura che permetta al Corgi l’agilità di movimento che lo caratterizza. La coda da volpe deve essere lunga da toccare terra portata elegantemente bassa, a differenza del Pembroke in cui è spesso mancante e veniva tagliata fino a pochi anni fa. Le zampe, nonostante siano un po’ grottesche nella loro forma, sono forti di ossatura con una muscolatura molto ben sviluppata, sia per sostenere il tronco non leggero, sia per poter permettere al cane la resistenza e l’agilità necessarie.
Un altro particolare che rende il Cardigan diverso dal Pembroke è la colorazione del mantello: i colori ammessi sono : fulvo, tigrato in varie gradazioni, sabbia, tricolore con fulvo o con tigrato, e blu merle. Nessun altro è ammesso. E la presenza di bianco sul corpo non deve superare determinate regole.
Il tipico carattere del Cardigan prevede che sia riservato, ma non timido, allegro ma non invadente, tenace, atletico e strenuo lavoratore, caratteristiche che ha potuto mantenere grazie all’oculata selezione di allevatori appassionati e spesso anche pastori. Quello che alla fine colpisce nel Cardigan è come un tozzo ed apparentemente goffo cane possa essere così agile e veloce su tutti i tipi di terreno, velocissimo nella corsa e agilissimo nello schivare eventuali pericoli (vedi calci di bestiame poco collaborativo) grazie anche all’altezza ridotta. Questo grazie alla selezione di secoli, tuttora invariata e fortunatamente rispettata: lavoro su terreni impervi, spesso fangosi e pesanti per radunare e condurre bestiame e non solo greggi ma anche mandrie di bovini poco collaborativi, stretto rapporto con il proprietario e fedele guardiano della casa.
Marina Salmoiraghi