Articolo a cura di Claudio Porto, intestatario dell'affisso Diavoli Rossoneri riconosciuto ENCI FCI
Lo Zwergpinscher è una razza molto nota e molto ben riconoscibile. È spesso associato all’aspetto del Dobermann in formato ridotto, con il quale condivide temperamento e virtù, ma non ha nulla a che spartire a livello di “nascita della razza”, avvenuta ben prima della datazione della selezione del Dobermann. Lo Zwergpinscher è già presente al tempo del canis palustris e se ne hanno testimonianze da reperti archeologici ritrovati nei pressi tra il nord della Svizzera e il confine della Germania. Parrebbe comunque che dei cani molto somiglianti allo Zwergpinscher, seppur molto meno raffinati, fossero già presenti da secoli in Germania e nell'Europa del nord.
Vi sono alcune rappresentazioni iconografiche dello Zwergpinscher che lo ritraggono similarmente in una importante tela di altrettanto importante pittore della metà del ‘400, Sandro Botticelli. È provato che il Pinscher nano, fosse adibito in Germania come “cane da topi”.
Nel 1800, lo Zwergpinscher era conosciuto in due varietà di pelo e in diverse colorazioni di mantello. Il “ruvido” e il “liscio” erano annoverati nello stesso ring espositivo e i colori rappresentativi spaziavano in molte nuance oltre a quelle già contemplate nello Standard di razza. Ebbe una certa notorietà prima della Prima Guerra Mondiale che decadde nei decenni seguenti. La situazione attuale conta circa 400 iscrizioni all’anno (2020) ed è in decrescita rispetto al decennio precedente quando erano stati registrati circa 600 soggetti.
Oseremmo dire che lo Zwergpinscher è una bellezza paragonabile a un'opera scultorea. A volte viene indicato come il re delle piccole razze e, di fatto, ha un passo dignitoso ed è audace come un vero re. Lo Zwergpinscher è il modello ridotto del Pinscher, ma non deve assolutamente avere accenni di nanismo che ne comporterebbero un difetto morfologico e soprattutto di salute. La sua costituzione deve essere nel quadrato, ossia la lunghezza dalla punta della spalla alla punta della natica deve corrispondere all’altezza dal suolo al garrese. Una parte importante, da tenere in grande considerazione è che, fino a qualche anno fa, era possibile tagliare le orecchie e la coda di alcune razze, tra le quali lo Zwergpinscher; nella selezione precedente, non era data importanza a come sarebbe stata la coda e a come sarebbe stata portata, poiché veniva amputata.
Lo Standard di razza pone ora come importante traguardo, nel paragrafo dedicato alla coda, il testo: l’obiettivo da raggiungere è una coda a sciabola o a falcetto. Lo Zwergpinscher è un trottatore. Nel movimento il dorso deve rimanere fermo, armonioso, il passo deve essere energico e sciolto con un buon allungo. I colori del mantello sono: monocolore (rosso cervo, marrone rossiccio fino al marrone rosso scuro) e nero focato. Il pelo è fitto, aderente e lucido.
Lo Zwergpinscher è un perfetto cane da compagnia. È molto dedito alla famiglia, adora i bambini. Date le sue dimensioni, non lo si può annoverare come cane da guardia pur restando un buon avvisatore. È un cane sveglio, con un temperamento vivace seppur con un carattere tranquillo, molto sicuro di sé. Tende ad essere molto giocoso e si diverte con un nonnulla. Avendo un così bel temperamento risulta essere una razza facile a essere educata, seppur la socializzazione da parte del proprietario deve essere impartita già fin da cucciolo. Ha un buon rapporto con gli estranei che non invadono il suo territorio in modo ostile e con altri animali oltre che con i suoi consimili. Lo Zwergpinscher non dovrebbe essere lasciato troppo solo a casa, poiché si intristisce.
Ha necessità di esplorare e di conoscere, perciò dovrebbe essere portato fuori casa almeno un paio di volte al giorno. Bisogna prestare particolare attenzione ai giochi che svolge con altri cani poiché, essendo lui di ridotte dimensioni, potrebbero fargli male.
Claudio Porto