Lo stupidario
Ci sono molte persone convinte che il Dobermann impazzisca quando cresce perché il cranio si restringe. Altre che per educare bene un Pastore tedesco bisogna sputargli in bocca. E poi c'è chi è incinta e crede che accarezzare o baciare il cane faccia venire sul bambino voglie a forma di cane. C'è anche poi chi ti chiede se il cane beva e si debba lasciare sempre l'acqua a disposizione: insomma, qui vi elencheremo alcuni delle voci dello stupidario cinofilo che più spesso si sentono dire in giro, incluse leggende metropolitane sui cani intramontabili. Talvolta anche da presunti esperti del settore (che poi, solitamente, non lo sono, ma si spacciano per tali).
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Dicerie sulle razze di cani
Queste sono solo alcune delle dicerie più famose e colorite relative alle razze di cani:
- Dobermann impazzisce perché il cranio è troppo piccolo e schiaccia il cervello: il cranio non è una maglia di lana che si stringe e si infeltrisce. Semplicemente quando si tagliavano le orecchie ai Dobermann (vietato ora per legge), si aveva l'illusione ottica che la testa diventasse più piccola. A questo sommate il fatto che il Dobermann impazzito era in realtà un cane non gestito bene e educato male e capirete bene l'origine di tale diceria. Eppure molte persone sono convinte di questa cosa
- Per educare il Pastore tedesco bisogna sputargli in bocca: a parte il disgusto da parte del cane, si tratta di un'altra leggenda metropolitana difficile da sconfiggere
- Bisogna tagliare la coda ai Rottweiler per migliorarne l'equilibrio: no, era una falsità per giustificare il deviato senso estetico umano (ribadiamo che ora è vietato tagliare la coda ai Rottweiler)
Leggende metropolitane sui cani
Ed ecco alcune leggende metropolitane sui cani, storie intramontabili che si tramandano di generazione in generazione al parco o fra vicini di casa:
- La cagna deve accoppiarsi almeno una volta nella sua vita: no, falso. Se si vuole ridurre il rischio di sviluppare tumori mammari in cagne predisposte geneticamente, bisogna sterilizzare la cagna entro il secondo calore, non farle fare una gravidanza. Inoltre dal punto di vista psicologico non serve a nulla per il cane
- Se una cagna di razza si accoppia con un cane non di razza, allora anche i futuri accoppiamenti con cani di razza saranno danneggiati: no, falso. Se la cagna di razza si accoppia con un cane non di razza, allora in quella gravidanza nasceranno dei meticci. Ma se successivamente, durante un altro calore, viene fatta accoppiare con un cane della sua stessa razza, ovviamente nasceranno cuccioli di quella razza. Non è che gli spermatozoi del meticcio permangono nella cagna vita natural durante, nelle cagne non esiste l'anfigonia ritardata (non sono mica tartarughe!)
- Per far smettere il cane di fare pipì in casa bisogna mettergli il muso dentro la sua pipì: ai cani piace l'odore della pipì, quindi state premiando il comportamento che volete correggere
- Il cane ha il naso secco, sta male: diceria che deriva dal Cimurro. Decine di anni fa, quando il Cimurro era molto diffuso, i proprietari si accorgevano della malattia vedendo il tartufo secco. Da lì è nata questa diceria, ma a volte il cane ha il naso secco solo perché ha dormito col naso coperto
- Se il cane fa il vaccino contro la Rabbia, allora perde il fiuto: no, falso. E' un evergreen diffuso fra i cacciatori di vecchio stampo, ma non è assolutamente vero (tanto più che il vaccino per la Rabbia è un vaccino inattivato)
- Se il cane è avvelenato, gli do il latte: no, il latte non è un antidoto universale. Funziona solo con determinati tipi di avvelenamento come quello da piombo. Idem dicasi per il cane è avvelenato e allora gli faccio una trasfusione: no, serve solo se il cane è anemico e avvelenato da rodenticidi, ma non serve con altri tipi di veleno
- L'antipulci: non basta mettere un antipulci una volta all'anno perché il cane sia coperto sempre. E va messo anche ai cani che vivono in casa: il motto "Non metto l'antipulci perché tanto il cane vive in casa" non funziona, pulci, zecche, zanzare e pappataci non si fermano cortesemente sulla porta di casa senza entrare
