Parte prima
Molte persone che si avvicinano a questa nostra razza spesso mi chiedono se davvero lo Shetland è nativo delle omonime isole, “naturalmente”, rispondo io. La questione è però abbastanza complessa, e non si può liquidare in poche parole. Per capire le origini del Pastore Scozzese Shetland, pensiamo innanzitutto alla sua terra di origine, ovvero l’arcipelago omonimo, un centinaio di piccole isole, situate a nord della Scozia, 1000 km a nord di Londra e a 600 km dal circolo polare artico, in tutto poco meno di 1500 kmq di terra emersa.
Grazie alle correnti atlantiche, che riescono a mitigare gli effetti delle acque gelide provenienti dal mare di Norvegia, il clima delle isole non è così freddo come si potrebbe pensare, data la vicinanza al polo nord. L’estate è molto luminosa e fresca, l’inverno è piovoso e buio ma non tanto gelido quanto altri territori posti alla stessa latitudine. Tutto l’anno, questo scenario per lo più incontaminato, è sferzato dal vento. Dal punto di vista geologico, le isole sono formate da antiche colline che emergono dalla zolla continentale, parzialmente ricoperte dal mare alla fine dell’ultima glaciazione. La forma delle Shetland è rimasta pressoché inalterata da milioni di anni. Solo 7 delle circa 100 isole hanno una superficie che supera i 16 kmq, mentre la maggior parte delle isole dell’arcipelago, circa 85, sono abitate solo dalle pecore, dalle foche e dagli uccelli marini, che vi nidificano a centinaia di migliaia.
L’agricoltura non offre molto, a parte orzo, patate e avena, quindi, le tradizionali attività di sostentamento degli abitanti di questo territorio inospitale sono la pesca e la pastorizia. La pastorizia, grazie alla razza di pecore che prende il nome dalle isole, offre una qualità pregiata di lana, che alimenta un fervido artigianato locale. I pascoli sono situati su terreni scoscesi e irti di rocce. I cani adatti a lavorare con le pecore dovevano quindi essere piccoli, agili e piuttosto autonomi, dato che per la maggior parte del tempo dovevano lavorare in completa autonomia. Il pastore scozzese shetland era tradizionalmente chiamato anche “toonie”. Questo simpatico nome deriva dai “toons” ovvero piccole proprietà su cui si trovavano le fattorie, denominate “crofts”.
Un altro grazioso diminutivo dello sheltie è “peerie” dog; peerie significava infatti “fata”. Le origini di questa razza non sono certe, come d’altra parte succede per molte razze canine, ma, seguendo la storia della sua terra di origine, e poi le vicende della razza nel XX secolo in Gran Bretagna, possiamo certamente individuare quali sono stati i contributi fondamentali che hanno portato allo Shetland moderno.
I Vichinghi ebbero un ruolo fondamentale nelle vicende dei Paesi nord europei, lasciando nelle terre colonizzate un indubbio retaggio culturale, e insieme ai loro usi e costumi, anche i loro animali, tra cui i cani.
Nel nono secolo i Vichinghi arrivarono prima in Islanda, in Groenlandia e poi nelle isole Shetland (intorno all 900 d.C.).
Dai ritrovamenti archeologici sembra che alcuni cani dei Vichinghi fossero simili al Buhund, altri ad un cane dal tronco lungo a gambe corte, che si ritiene l’antenato del Valhund e del Corgie. E’ comunque molto probabile che i Vichinghi abbiano portato sulle isole Shetland anche i cani dell’Islanda. I cani islandesi, di tipo spitz, erano tipicamente impiegati per governare i pony, le greggi ed i bovini, questo avalla l’ipotesi della presenza di questo cane nell’evoluzione che ha porterà al piccolo cane da pastore delle Shetland.
La sovranità delle isole Shetland passò alla Scozia nel 1472, quando il territorio venne ceduto dal re Cristiano I di Norvegia e Danimarca in occasione del matrimonio della figlia Margaret con James III di Scozia. Il trattato prevedeva che gli usi e costumi, in particolare quelli commerciali, rimanessero inalterati. Questo garantì un periodo florido per i commerci con la Scandinavia e con le sue colonie, e di riflesso anche un positivo e continuo rimescolamento del pool genetico dei piccoli cani da pastore.
Alfredo Gili
Allevatore All.to Rivermist https://www.facebook.com/alfredo.gili