Il Levriero Afghano, o Afghan Hound, appartiene ad una delle più antiche razze canine. Alcuni ritengono che esisteva già 8000 anni fa, altri che fu conosciuto da Noè all’epoca del diluvio e quindi salvato da questi sulla sua Arca. E’ chiaro che non vi possono essere documentazioni che avvalorino questa ipotesi; resta comunque la coincidenza dei luoghi, che sono gli stessi, sia per ciò che riguarda la presenza dei levrieri afghani sia per la ubicazione dell’imbarcazione descritta nella Bibbia. Ma, al di là della leggenda, è senz’altro certo che si tratti di una delle più antiche razze del mondo.
Infatti Levrieri a pelo lungo aventi una straordinaria somiglianza con l’Afghano, sono segnalati su alcuni papiri egiziani di 3000 anni a.c.; e anche disegnati sulle pareti interne di alcune piramidi nella Valle dei Re.
Un altro elemento che sembra confermare l’antichità delle origini di questa razza sono i graffiti rinvenuti nelle grotte di Balkh, nel nord-ovest dell’Afghanistan, graffiti raffiguranti cani molto simili al Levriero Afghano. Un ulteriore elemento, però controverso, è che il Levriero Afghano è il solo cane nominato nel nuovo testamento. Uno storico afferma addirittura che esso ha una struttura simile ad alcuni animali che apparvero sulla terra 100.000 anni fa. Contrariamente a ciò che il suo nome sembra indicare il Levriero Afghano non è originario solamente dell’Afghanistan; infatti sue tracce si trovano in Russia, in India, in Cina, in Persia ed in Arabia.
Gli stessi musulmani, che considerano i cani esseri impuri, hanno sempre ammirato e rispettato l’Afghano che accompagnava capi e cacciatori indigeni, i quali apprezzavano altamente le sue qualità e lo allevavano con cura gelosa. Il primo sovrano che dette particolare importanza all’Afghano fu il sultano Mahamoud Ghazhawe, un grande guerriero, sempre accompagnato, nelle sue battaglie, da una muta di Levrieri. Fu d'altronde lui che, al ritorno da una battaglia in India, decise di creare una città tra Ghazni e Kandahar, che chiamò Tazi, essendo questo il nome più frequentemente usato per indicare il Levriero Afghano.
Il tazi o tasi (termine che in iranico potrebbe significare "velocità e assalto") fa parte del gruppo dei Levrieri orientali, così come il Saluki o Levriero Persiano, lo Sloughi o Levriero Arabo, il Borzoi o Levriero Russo. Chiamato anche Levriero di Kabul, Balkh, cane della valle di Kurran, Barakzai (dal nome della potente famiglia che nel XVIII secolo ne iniziò l’allevamento), l’Afghano nel suo Paese d'origine esiste in tre varietà: a pelo raso (tajan dei Kirghisi russi), a pelo frangiato (tipo Saluki), a pelo lungo e folto (il vero cane afghano delle montagne). Le notizie documentate a noi pervenute, tuttavia, ne descrivono due tipi fondamentali: quello del deserto e quello della montagna.
Gli esemplari del primo tipo si trovano in prossimità del confine con l’Iran, sono alti di statura e mostrano chiaramente la loro parentela con il Levriero Persiano le cui caratteristiche predominano, sono velocissimi ed hanno un mantello non molto folto. Il tipo della montagna, pur mantenendo caratteristiche similari, risulta più corto, con tronco molto raccolto, con un mantello piuttosto folto e lanoso e, oltre ad essere un abile cacciatore, mostra talvolta il suo istinto di guardiano per le greggi: segno evidente che nelle sue vene si ritrova abbondante sangue di pastore. Dotato di pochissimo fiuto, l’Afghano è cacciatore a vista per eccellenza.
In montagna la preda abituale è la capra selvatica; si dice infatti che, in occasione della festa delle capre, i pastori scendano dalle montagne ornando i cani con ghirlande di fiori. I Levrieri Afghani cacciano generalmente in coppia inseguendo vari tipi di erbivori di piccola mole e la gazzella, ma sono ritenuti, per il loro coraggio, capaci di attaccare e perfino uccidere un leopardo.
Betty Capriglione
Allevatore
All.to Oplontis www.oplontiskennel.com