Lo Standard FCI prevede quattro colorazioni per il mantello dell’Akita: fulvo, bianco, sesamo e tigrato. Tutte le colorazioni, escluso ovviamente il bianco, devono presentare un definito urajiro, cioè la parte bianca che si deve estendere sulle guance sul petto, all’interno delle zampe, sotto l’addome e nella parte interna della coda. C’è da precisare che la colorazione sesamo è praticamente estinta e la carbonatura, che alcuni soggetti presentano sulla groppa, non deve intendersi quale colorazione sesamo che prevederebbe il mantello fulvo con tutte le punte nere e non circoscritte ad una sola zona del corpo.
Il carattere dell’Akita è piuttosto peculiare. Un cane estremamente fedele ma comunque poco incline al comando e all’addestramento. Testardo e schivo, indipendente e fiero, non pende dalle labbra del proprietario sebbene costruisca con lo stesso un legame profondissimo che manifesta in maniera atipica, poco incline allo scodinzolio costante, presente, con discrezione, in ogni momento. Proprio per la sua testardaggine è consigliabile, per chi non avesse esperienza con la gestione di un cane forte e territoriale, di approcciare alla razza scegliendo come compagna di vita una femminuccia, naturalmente più docile. Importantissimo da tenere a mente è che un Akita non convive, di norma, con cani del medesimo sesso, mentre accetta di buon grado la convivenza con i gatti.
Essendo un Akita un cane, è condizionabile quindi addestrabile, ma non essendo un cane propriamente “da lavoro” l’addestramento non gli si addice. Se con la parola “addestramento” ci si riferisce all’educazione, è fondamentale dire che un cucciolo ben selezionato avrà tempra e carattere tali da essere un ottimo ed equilibrato cane e , con la guida del suo buon allevatore, sarà estremamente semplice renderlo un buon compagno di vita. Ancora, se questo “addestramento” mira a rendere un Akita cane da branco, o a portarlo libero senza guinzaglio, o ad altere attività che non rientrano nella indole della
razza e che non sono contemplate nella sua memoria, verosimilmente sarà un addestramento che porterà frutti sino, circa, ai 18 mesi d’età del cucciolone, manifestando, poi, maturata la sua forza interiore, assoluta refrattarietà a determinati comandi, come il richiamo, e altre attività.
L’Akita e l’Akita americano sono due razze assolutamente diverse. Il primo è un cane di origine antichissima ed è senza dubbio uno spitz giapponese, il secondo nasce a seguito della presenza degli americani in Giappone durante la Grande Guerra, con l’incrocio di molossi e Pastori Tedeschi con gli indigeni Akita. Gli Akita americani, la cui razza è stata standardizzata solo una ventina di anni fa, poco conservano in comune con gli, ormai, lontani cugini giapponesi, avendo una mole e una costruzione diversa, ma anche, cosa evidente ad un occhio meno esperto, colorazioni e mantelli totalmente diversi.
Esattamente come per tutte le razze, il prezzo a cui viene venduto un cucciolo di Akita dipende da molteplici fattori. In primis, di certo, domanda ed offerta. Negli scorsi anni, essendo stata molta alta la domanda i prezzi sono lievitati notevolmente. Anche l’area geografica incide non poco, essendo i cuccioli al nord venduti a prezzo più elevato rispetto ai cuccioli del sud Italia, probabilmente essendo gli acquirenti meglio disposti a spendere cifre più alte. In questo momento storico, la razza è un po in balia di tante persone che si improvvisano e avendo una cagnolina in casa decidono di riprodurla senza molte competenze allevatoriali.
Di qui l’esorbitante crescita numerica di cuccioli immessi sul mercato, che diventato sempre più concorrenziale, tende a diventare più accessibile. Il prezzo di un cucciolo Akita varia tra i 1000,00 e i 5000,00 euro circa, e le ragioni che incidono sul prezzo non sempre sono fondate sulla qualità oggettiva della selezione fatta a monte. Nell’acquisto di un cucciolo è fondamentale affidarsi a professionisti o anche a privati che, però si appoggino alla guida di un allevatore di esperienza e che sappiano, quindi, esattamente quali scelte hanno operato nella valutazione dei riproduttori, del loro stato di salute, della loro tempra e della loro correttezza morfologica. Come per tutte le razze, l’allevamento di un cucciolo costa danaro e lavoro, dunque difficilmente lo si potrà trovare in regalo, sebbene, comunque, non sia impossibile.
Francesco Fazio e Marinella Arminio
Allevatori
All.to Fukushu No Kensha akita-fukushunokensha.it/