Francesca Friggione e Gabriel Pascarella, allevatori con affisso Wanhelsing www.allevamentobassottiwanhelsing.it, illustrano le origini della selezione della razza Bassotto.
Al presentarsi in alcuni soggetti di una situazione patologica, l’acondroplasia, cioè il nanismo derivante dal mancato sviluppo delle cartilagini d’accrescimento delle ossa lunghe, l’uomo notò come la morfologia risultante rendesse il cane ancora più performante nell’inseguimento della selvaggina, che poteva ora essere condotto fino all’interno della tana. Decise quindi di sostenere e perpetuare selettivamente tali caratteristiche fino a renderle costanti e riproducibili. Nei secoli, sfruttando abili incroci e opportunamente selezionando i soggetti, l’uomo seppe sfruttare e valorizzare vere e proprie mutazioni genetiche fino a creare una razza.
Una descrizione di cani che potevano maggiormente assomigliare agli antenati del Bassotto moderno è quella data da Von Hohberg nelle “Georgica Curiosa Aucta”, testo risalente al 1700, in cui si parla di cani da tasso. Il “Complete German Hunter” di Flemming del 1719 contiene alcune illustrazioni che rappresentano cani molto simili agli attuali Bassotti. Sempre al 1700 risalgono alcune descrizioni, tra cui quella di Buffon nell’importante ”Histoire Naturelle”, che parlano di “piccoli cani acuti che amano seguire le tracce e che lavorano nelle tane di tassi e volpi, cani tenaci, combattivi e coraggiosi”.
Il grande cinologo svizzero William Tschudy, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, sostiene che l’antenato del Bassotto moderno è il Dachsbracke, ossia il segugio da tasso assai diffuso in Germania, specialmente in quella del Sud. Non per nulla il termine tedesco “dachshund”, con il quale è anche chiamata in patria la razza, deriva dalla parola dachs, cioè tasso in tedesco. In particolare, la prima varietà a derivare dal dachsbracke dovrebbe essere stato il Bassotto Tedesco a pelo corto standard che, quindi, si può considerare il capostipite della razza.
All’inizio dell’Ottocento, benché si vedessero raramente, i Bassotti a pelo duro e lungo erano già conosciuti e noti come cani da caccia.
Il pelo corto fu il primo ad apparire in pubblico e a venire usato al di fuori dell’ambito venatorio: il Bassotto iniziava così la sua funzione di cane da compagnia e da esposizione. Fecero rapidamente seguito i pelo lungo, scarsi nella caccia in tana, in quanto spesso rallentati dal soffice mantello che si aggrovigliava tra i rovi. I pelo duro, al contrario, veri campioni di caccia, furono gli ultimi a lasciare la campagna per raggiungere le città e darsi alle esposizioni. In Germania nel 1840 fu aperto il Libro delle Origini tedesco e si cominciò a ufficializzare l’attività di allevamento con la pubblicazione nel 1879 del primo registro genealogico, che conteneva 54 registrazioni e i nomi degli allevatori del tempo; dello stesso anno è la pubblicazione del primo Standard della razza.
La prima esposizione ufficiale in cui comparvero i Bassotti fu quella di Berlino del 1883 dove vennero giudicati in base allo standard redatto nel 1879 . Nel 1888 venne fondato il Deutscher Teckel Klub che inizialmente comprendeva tre differenti Club: uno per ciascun mantello. Dal 1933 tutti e tre i tipi di mantello furono riuniti nel D.T.K. che ancora oggi tutela in modo molto efficiente la razza in Germania. La selezione, oltre a riguardare le varietà di pelo, si concentrò anche sulle taglie: soggetti che spontaneamente nascevano più piccoli senza peraltro essere deboli o rachitici, incrociati con piccoli Pinscher o con razze consimili, diedero origine ai nani e ai kaninchen. Tre tiopologie di pelo per tre diverse taglie compongono le nove varietà del Bassotto che, da sole, occupano un Gruppo, il quarto, della classificazione F.C.I.
Francesca Friggione & Gabriel Pascarella