Articolo a cura di Romina e Riccardo Origgi, allevatori di Rhodesian Ridgeback, con affisso Tenuta Ermitage
Il binomio cane/bambino può diventare formidabile, educativo e sicuramente molto più istruttivo di tanti giochi che in realtà non hanno proprio nulla del fascino di una bella leccata in viso. Un animale domestico potrebbe avere grandi benefici sullo sviluppo del bambino, affiancare la vita di un bambino a quella di un cane la renderà senz’altro più divertente e brillante, renderà vivo il suo spirito e gli permetterà di sviluppare e concepire una serie di valori che purtroppo, oggi, vanno ormai scomparendo.
Il Rhodesian Ridgeback è un cane che si lega enormemente ai bambini di casa e lo diciamo per esperienza propria, ma considerando la mole di un Rhodesian Ridgeback, occorre una certa attenzione se i bambini di casa sono piccoli, per tanto è buona regola non lasciarli mai soli e tenerli sempre sotto controllo, il cane potrebbe farli cadere non intenzionalmente o ferirli semplicemente giocando.
Un cane può essere un compagno di giochi e di avventure incredibili, oltre ad essere un ottimo insegnante di vita, infatti, diversi studi hanno dimostrato che i bambini che hanno animali domestici hanno un’intelligenza emotiva (IE) più sviluppata. L’intelligenza emotiva è la capacità di comprendere, gestire ed esprimere in modo efficace i propri sentimenti e interpretare quelli delle altre persone ed è considerata una chiave determinante per una migliore e più ricca qualità della vita. A differenza del quoziente d’intelligenza (QI), che la maggior parte degli esperti considera immutabile, l’intelligenza emotiva può migliorare nel tempo con la pratica e gli animali possono aiutare i bambini a farlo.
I bambini che hanno un animale in casa imparano, fin dalla tenera età, a prendersi cura e a nutrire un’altra creatura, osservando inizialmente i genitori e immagazzinando le informazioni che saranno poi sfruttate in ogni interazione con un animale. Numerosi studi hanno inoltre dimostrato che i bambini che vivono con animali hanno una maggiore empatia e più compassione nei confronti degli altri animali e degli esseri umani.
Prendersi cura di un animale comporta necessariamente delle responsabilità, queste infondono nel bambino un senso di realizzazione e lo aiutano a sentirsi indipendente e competente. Nienke Endenburg e Ben Baarda, autori del libro The Waltham Book of Human–Animal Interaction, riportano un esperimento nel quale i bambini con bassa autostima hanno mostrato grandi progressi dopo aver avuto un animale nella propria classe per nove mesi. La prossimità con un animale domestico può facilitare l’acquisizione del linguaggio e migliorare le competenze verbali nei bambini. I bimbi, infatti, non si limitano a giocare con gli animali, gli parlano e spesso leggono perfino insieme a loro. “Dialogare” con un animale aiuta anche i bambini a combattere la balbuzie. È ormai risaputo che gli animali offrono un sostegno emotivo impareggiabile e sono in grado di attenuare le emozioni negative. Nel corso di un’indagine nella quale è stato chiesto ai bambini a chi si rivolgerebbero in caso di difficoltà, la maggior parte di loro ha menzionato il proprio animale. Gli animali domestici possono darci un appoggio incondizionato, mentre le persone potrebbero invece giudicare e criticare.
Romina e Riccardo Origgi