Il Dogue de Bordeaux è uno dei cani francesi tra i più antichi, la sua discendenza probabilmente è dagli Alani, in particolare, dall’Alano vautre di cui Gaston Phebus (o Febus) Conte di Foix disse, nel XIV secolo, nel suo Libro di Caccia disse "il suo morso è talmente forte addirittura più di tre levrieri".
La parola "dogue" apparve alla fine del XIV Secolo. A meta’ del XIX Secolo, questo cane antico, era conosciuto solo in Aquitania. Erano utilizzati per la caccia alla grossa selvaggina (cinghiale), ai combattimenti (regolamentati), alla guardia di case o di bestiame, al servizio di macellai.
Nel 1863, ebbe luogo a Parigi, al Giardino Botanico, la prima esposizione cinofila francese. I Dogue de Bordeaux erano iscritti a questa manifestazione col loro attuale nome.
All’origine del Dogue attuale sono esistiti differenti tipi: tipo tolosiano, tipo parigino, tipo bordolese.
La razza, che aveva particolarmente sofferto durante le due Guerre Mondiali, al punto di essere in pericolo d’estinzione, dopo la seconda guerra mondiale (1939-1945) riprese lo sviluppo negli anni ’60.
Le varietà di questa razza si distinguono per il colore della maschera, che può essere nera o rossa. Il Dogue de Bordeaux è un cane capace di intimidire vista la sua mole e il peso, le sue ottime qualità come cane da guardia e in passato anche di cane da caccia all’orso.
Oggi il carattere del Dogue de Bordeaux è stato attraverso la selezione reso sempre meno aggressivo in un carattere docile ed equilibrato, molto affezionato al padrone e di grande pazienza con i bambini e la famiglia. Si tratta infatti di un cane con spiccato senso della territorialità predominanza.
Calmo, un po’ sedentario pigrone, amichevole con ogni membro della famiglia, il Dogue de Bordeaux è sempre allerta vigile intimidatorio e senza paura contro gli estranei a protezione della famiglia e del territorio.
Per essere sicuri che ci sia il rapporto giusto tra il cane e il padrone è bene comunque affermare la propria leadership abbastanza presto, sempre con dolcezza e senza mai fare ricorso a maniere brusche.
Il Dogue de Bordeaux è comunque anche un ottimo cane "da interni" e anche se non ha uno spazio gigantesco a sua disposizione sa adattarsi senza particolari problemi. In sostanza, l’importante per uno di questi molossoidi è stare più tempo possibile con il proprio padrone, anche in uno spazio limitato, piuttosto che avere ettari di terreno a propria disposizione ma passare fondamentalmente il tempo da solo e molto importante se vive in appartamento fare lunghe passeggiate almeno due /tre volte al giorno in modo che la sua grossa mole possa sfogare la sua potenza e tenersi in esercizio.
Mirko Cattaneo