La selezione caratteriale del Rottweiler dovrebbe essere alla base della riproduzione. Il Rottweiler, a patto che sia bene selezionato, è un cane sicuro di sé, duttile, obbediente, riflessivo, determinato in caso di minaccia per sé o per il suo nucleo familiare, ma con una capacità di ritornare alle sua mansione di tranquillo osservatore non appena il pericolo si sia allontanato. E’ uno dei cani che maggiormente e più velocemente torna allo stato di calma dopo una ipotetica minaccia. Lo Standard americano lo definisce anche calmo, in effetti è un cane calmo che non eccede mai nelle reazioni.
Lo Standard del Rottweiler sottolinea una frase molto bella “per natura ama i bambini”. Verissimo, ama e protegge i suoi bambini come se fossero suoi cuccioli, è un cane giocoso e una ottimo fratellone peloso per i più piccolini senza eccedere in giochi pericolosi. Ha un carattere tale da sopportare anche qualche angherie dei più piccini senza mostrarsi infastidito o disturbato. Aggiungerei allo Standard di razza un ottimo sopportatore. Ma allora perché tutti questi casi di cronaca negativa?
Il carattere di un cane in genere, è dato dalla delicata somma delle doti innate geneticamente trasmesse alle progenie e dall’insieme delle esperienze quotidiane positive o negative che il cane vivrà. Questo delicato mix determina la formazione caratteriale del cane. Nel caso specifico del Rottweiler, la selezione e l’allevamento rivestono un ruolo fondamentale. Non si dovrebbero mai esaltare e incoraggiare accoppiamenti con soggetti troppo “spinti”, nervosi, esagitati o timidi. L’allevamento dovrebbe forgiare un cane con un carattere calmo e riflessivo pronto a difendere la sua famiglia ma mai eccessivamente aggressivo. Dall’altro canto il
proprietario dovrebbe avere una responsabilità nella sua crescita psicologica e comportamentale tale da mai incoraggiarlo a una eccessiva dose di autodifesa, evitando giochi troppo spinti.
A tutte le persone che si vogliono avvicinare al Rottweiler, consiglio di informarsi molto bene sulle caratteristiche morfo-caratteriali della razza. La scelta del cucciolo dovrebbe basarsi non sui chilometri da percorrere per visitare l’allevamento né tanto meno sul prezzo. I fattori da valutare sono la presentazione dell’allevatore e le sue conoscenze cinotecniche, la presentazione dell’ambiente dove vivono i cani, i cani se vi verranno presentati amichevolmente o dietro a recinti distaccatamente (non potrete valutare il loro equilibrio in questo modo) e le minime norme igieniche sanitarie previste.
I cuccioli dovranno essere solari, giocosi e cimentarsi in buffi giochi, non devono manifestare isolamento, timidezza o paura. Particolare attenzione alle cucciolate "occasione” di coloro che si cimentano nell’esperienza della cucciolata paesana con i cane dell’amico, dove non c’è la minima selezione né morfologica, né sanitaria (lastre delle displasie, esenzioni da cardiopatie, depositi DNA, linee genetiche sicure ecc…) né tanto meno caratteriali e per una razza come il Rottweiler sono criteri essenziali e basilari. La sua educazione dovrà essere di tipo leggera ma costante. Il Rottweiler ama un proprietario equilibrato e coerente; urla e isterismi non faranno altro che provocare reazioni negative nell’educazione del cucciolo e di conseguenza di prolungarne i tempi.
Il Rottweiler si sa è il guardiano per eccellenza, un fedele amico che si affeziona a tutta la famiglia obbedendo a tutti indistintamente. Di conseguenza è consigliabile (se non si vuole intraprendere attività agonistiche) un'educazione che potrete impartire anche voi. Mi piace chiamarla educazione LIGHT. Cominciate subito ad insegnare al cucciolo le regole fondamentali della sua vita nel nuovo nucleo familiare e nella nuova casa; mantenete gli orari dei pasti regolari; abituatelo a sporcare fuori casa portandolo fuori appena si sveglia o quando lo vedete girare in circolo e annusare (cerca un posto dove sporcare); lodatelo non appena avrà
terminato di fare pipì nell’area desiderata. All’inizio sicuramente la farà dove non deve, NON SGRIDATELO MAI! Alzare la voce, sculacciarlo o mettergli il naso nella sua pipì è la cosa più sbagliata e più stupida che si possa fare. Il cucciolo si spaventerebbe e non capendo impiegherebbe più tempo ad imparare. Se lo cogliete sul fatto, prendetelo e portatelo subito fuori perché finisca all’esterno e lodatelo immediatamente dopo. Va ricordato che nell’educazione del cucciolo la ripetizione dei comandi è fondamentale.
1. Per insegnare i comandi base bastano 10 minuti al giorno magari divisi in due momenti, ad esempio 5 minuti al mattino e 5 minuti alla sera.
2. Avere pazienza.
3. Insegnare al cucciolo a riconoscere il proprio nome usandolo frequentemente per attirare la sua attenzione, ad esempio quando lo si coccola o quando gli si da il cibo. Non chiamarlo mai inutilmente.
4. Usare sempre lo stesso tono di voce e le stesse parole tutte le volte che gli si impartisce un comando.
5. Mantenere sempre la calma perdere la pazienza vuol dire rendere l’addestramento più difficile per lui ma anche per voi.
6. Lodare il cucciolo ogni volta che dimostra di aver capito.
7. Dire NO fermamente quando va corretto; non alzare mai la voce in modo spropositato e soprattutto non picchiare mai il cucciolo se sbaglia.
8. Non lasciare MAI a metà un esercizio.
9. Concludere sempre l’addestramento in modo positivo, cioè quando il cucciolo ha finito bene l’esercizio.
10. Dare sempre, alla fine dell’addestramento una ricompensa al cucciolo (un biscotto o la sua pallina preferita).
Marzia Roncon
Allevatore
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