Oltre al fattore estetico ciò che affascina sempre di più il pubblico Italiano è il carattere docile, affettuoso e duttile del Bracco Ungherese – Vizsla. Appartenente al gruppo VII, cioè ai cani da ferma continentali, il Bracco Ungherese è stato selezionato nel tempo come cane da caccia, questo significa che oltre le innate doti venatorie, i suoi estimatori hanno cercato di mantenere forti in questa razza anche le doti di equilibrio, obbedienza e malleabilità, fondamentali per costruire un ottimo compagno di lavoro. Al contrario di quanto molti pensano dunque queste doti lo rendono un eccezionale compagno anche nella vita quotidiana, dove si inserisce alla perfezione nel contesto familiare, alla continua ricerca del contatto fisico e visivo del suo conduttore, viene difatti sopranominato il “cane velcro” proprio per questo motivo.
Fin da cucciolo è molto collegato al suo capobranco che non perde mai di vista; durante le lunghe passeggiate al bosco anche se lasciato libero di sgambare non si allontana mai troppo, sempre attento a localizzare il suo conduttore pronto ad interrompere qualsiasi azione per ricongiungersi al lui. Sviluppa un attaccamento quasi morboso verso il padrone e i suoi familiari con i quali istaura un forte legame affettivo.
Possiede un carattere molto equilibrato e costante e per questo motivo non sopporta di essere trattato con brutalità. Il suo conduttore dovrebbe quindi usare il suo stesso linguaggio pacato ma al tempo stesso deciso, senza eccessi o cambi di umore improvvisi. Essendo molto attaccato al capobranco difatti avverte rapidamente il suo stato d’animo e modifica il comportamento in base ad esso. Se ad esempio avverte tensione il nostro Vizsla sarà ritirato e sottomesso e difficilmente cercherà di
incontrare il nostro sguardo mentre se avverte tranquillità sarà lui stesso a cercare di coinvolgerci in qualche attività da condividere insieme, dimostrando quindi una maggiore sensibilità rispetto alle altre razze. Questo aspetto non lo rende adatto a vivere in canile, il prolungato distacco dalla famiglia potrebbe avere effetti devastanti nel suo carattere, potrebbe difatti divenire chiuso ed introverso. Diversamente se portato a vivere in casa diviene in breve tempo molto rispettoso degli spazi, che condivide naturalmente con tutti i membri della famiglia.
Questa sua sensibilità lo rende estremamente addestrabile, in quanto è desideroso di interagire con noi e soddisfare le nostre richieste, naturalmente predilige le attività dove gli si chiede di utilizzare quelle doti per cui è stato selezionato come ad esempio quella olfattiva o la forte propensione al riporto, è difatti perseverante nella ricerca fin quando non la porta a compimenti sia essa riferita ad un oggetto da noi lanciato, alla selvaggina, al tartufo o qualsiasi altra cosa per cui è stato addestrato a cercare.
In generale è molto incline all’ apprendimento fin da cucciolo, già a due mesi circa si possono iniziare ad insegnare le prime associazioni, come ad esempio il fare i bisogni fisiologici in determinati luoghi, le zone di casa riservate soltanto a lui oppure quelle da condividere con tutta la famiglia, il rispettare la giusta posizione gerarchica all’interno del nucleo familiare, naturalmente il tutto premiandolo sempre con dei rinforzi positivi
come le carezze, gli elogi o i complimenti che tanto apprezzano. Dal terzo mese di vita in poi i cuccioli dimostrano una forte curiosità e vivacità, doti essenziali per iniziare le prime fasi di addestramento vero e proprio. Innanzi tutto dobbiamo cercare di sfruttare la sua curiosità per farlo abituare a quegli oggetti con i quali giocherà/lavorerà per il resto della sua vita. Se vogliamo creare un perfetto cane da caccia inizieremo l’addestramento stuzzicando il
cucciolo con delle piume favorendo il suo istinto venatorio, se si volesse un cane da tartufi inizieremo a sfruttare la sua curiosità facendogli associare ad un oggetto anche il profumo del tartufo in modo da fargli ritrovare il gioco preferito tramite il suo sviluppato olfatto mentre se vogliamo un cane da compagnia inizieremo a giocare con lui con una pallina sfruttando l’altro istinto innato quale il riporto. Unendo queste doti tecniche a quelle caratteriali come l’attaccamento al conduttore e la voglia di esaudire i comandi
impartiti in brevissimo tempo avremo un cane ben educato ed equilibrato, che ben interpreta il momento dedicato al gioco durante il quale può scarica tutta la sua energia e vivacità ed il momento del riposo nel quale deve rispettare sia gli spazi che le persone a lui vicino. E’ molto importante per il Vizsla iniziare fin da subito questo percorso di addestramento in modo da soddisfare la sua esigenza più importante, quella di condividere con il capobranco la sua esistenza. Se ben educato fin da piccolo metterà a disposizione tutte le sue qualità perché il Vizsla vive proprio per soddisfare in tutti i modi possibili il suo capobranco, dimostrandosi sempre leale ed equilibrato. E’ molto importante, per chi volesse adottare un Vizsla capire il suo carattere, la sua sensibilità che in ogni frangente della giornata va interpretata e rispettata. E’ molto facile difatti danneggiare il suo equilibrio se si pensa di dominarlo con forza e costrizione quando invece per condurlo bastano gentilezza e comprensione.
A differenza di molte altre razze dipende da noi perché è lui che sceglie di farlo, si affida alle nostre regole perché non è interessato ad averne di proprie, non è incline a farsi dominare dai propri istinti, bensì ad affidarsi a quella società familiare in cui si inserisce come parte di essa. Deve essere trattato come un membro della famiglia al quale è affidato il proprio ruolo che deve rispettare, ha bisogno di un capobranco, di un leader da seguire
che le imponga. Se riusciremo ad instaurare questo tipo di rapporto avremo un Vizsla felice, equilibrato, diligente in qualsiasi situazione, all’aria aperta come in città, in auto come in barca, in presenza di altri cani o di bambini. Il Vizsla adora i bambini, è affidabile con loro, comprende le loro intenzioni sottomettendosi e rendendosi disponibile al gioco, naturalmente va educato il bambino a fare i giusti giochi con il cane. E’ arrendevole ai suoi voleri, si fa accarezzare cercando il contatto di esso con un istinto quasi genitoriale.
Da adulto si presenta elegante, fiero e possente nell’aspetto e signorile nei modi, tanto da suscitare scalpore in chi ha la fortuna di incontrarlo per la prima volta. Insomma un cane da compagnia fiero, leale ma soprattutto equilibrato capace di adattarsi ad ogni situazione, capace di donare tutto se stesso alla famiglia e al suo inseparabile capobranco.
Alessandro Poggini e Federica Mencagli
Allevatori
All.to Fatalbecco www.vizsla.it