Il gatto di razza Bengala è un ibrido, nel senso che è frutto di un incrocio fra un gatto domestico e il gatto-leopardo selvatico. Originariamente il dottor Centerwall, nel 1973, cercò di creare una razza che fosse immune al virus della leucemia felina: per fare questo cominciò a incrociare gatti domestici con il gatto leopardo asiatico. Ovviamente non riuscì nel suo intento originario, ma la razza piacque e, per tentare di renderla più docile, venne incrociata anche con gatti Egyptian, Burmese, Abissino, Mau e Ocicat.
I primi Bengala erano piuttosto nervosi e selvatici. Anche allo stato attuale, si considera il gatto Bengala come un gatto domestico solamente dopo la terza generazione: in quelle precedenti, infatti, potrebbe manifestare ancora comportamenti da gatto selvatico. Considerate, però, che anche se addomesticato, un gatto Bengala mantiene sempre qualche caratteristica originaria del gatto selvatico da cui discende.
Queste sono le principali caratteristiche del carattere del gatto Bengala:
Fondamentale per il Bengala è la socializzazione con l'uomo sin da piccoli. I gattini devono essere manipolati fin da piccini: se il Bengala rimane in compagnia solamente della madre e del resto della cucciolata durante la delicata fase della socializzazione, potrebbe sviluppare problemi comportamentali da mancata socializzazione con l'uomo. Per aiutarvi nella scelta del gattino, vi proponiamo un utile articolo relativo a cosa chiedere prima dell'adozione di un gattino.
Vivendo con un gatto Bengala in casa, vi renderete conto di diverse cose:
Viste le particolarità del Bengala, questa razza è adatta a persone attive che amano gatti vivaci, iperattivi e turbolenti, mentre è sconsigliata a chi vuole gatti tranquilli e a chi non ama i gatti imprevedibili. Inoltre non è adatta a chi trascorre troppe ore fuori casa. Ideale sarebbe avere un accesso all'esterno.
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