Quando si parla di razze di gatti, si pensa sempre a quelli più comuni qui da noi: Siamesi, Persiani, Maine Coon... Qualcuno azzarda un Bengala talvolta, ma in realtà ci sono molte più razze di gatti di quanto non si pensi. Il fatto è che non è facile vedere gatti di razza, a meno di non avere la fortuna di conoscere estimatori di questa o quella razza, allevatori o di partecipare a mostre ed esposizioni feline.
In effetti, se volete vedere qualche razza diversa dalle solite, vi consigliamo o di partecipare a qualche esposizione felina o fare un giro dai nostri amici di AllevamentiRazze , per cominciare a dare un'occhiata a qualche razza insolita. Uno dei sistemi per suddividere le razze di gatti è quello che si basa sulla lunghezza del pelo: in questo caso avremo razze a pelo corto, a pelo semilungo e a pelo lungo.
La categoria di razze più numerosa è di sicuro quella dei gatti a pelo corto, fra i più famosi annoveriamo:
Ecco alcune delle principali razze di gatto a pelo semilungo:
Queste sono le principali razze di gatto a pelo lungo, in effetti non ce ne sono tantissime:
Gatti giganti ne abbiamo? Certo. Se i gatti in media pesano sui 4-5 kg, in realtà questo vale per i nostri classici gatti domestici. Ci sono diverse razze di gatti in cui i maschi arrivano a pesare tranquillamente 7-8 kg. E poi ci sono loro, le razze di gatti giganti che, come peso, rasentano quello di cani di piccola o anche media taglia in alcuni casi. Ovviamente parliamo di peso forma di gatti, non di gatti obesi che dovrebbero pesare 5 kg, ma ne pesano 10 perché sono in sovrappeso. Qui si parla di razze di gatti in cui il range di peso normale è più alto della media:
Ci sono alcune razze di gatti così rare che se ne vedono pochissimi esemplari in giro. Molti di questi gatti li possiamo vedere, se siamo fortunati, solo durante le esposizioni e le mostre. Solitamente sono anche gatti molto costosi, proprio in virtù della loro rarità o anche della difficoltà di avere cucciolate di queste razze:
Con il termine di gatti ibridi si intendono quelle razze frutto di incroci fra gatto domestico (Felis silvestris catus) e felini di altre specie, spesso selvatici. Il frutto di questi incroci viene indicato con le sigle:
F1
F2
F3
...
Le sigle servono ad indicare quanto quel gatto ibrido sia vicino al suo antenato selvatico. Per esempio, F1 è il figlio diretto di un gatto domestico con un gatto selvatico, il che vuol dire che il suo DNA è al 50% selvatico. L'F2 è figlio di un F1 e di un gatto domestico, quindi la percentuale di sangue esotico scende al 25%. F3 è figlio di un F2 e un gatto domestico, quindi sarà selvatico al 12,5%. Più si è distanti dal progenitore selvatico e meno tratti selvatici (anche caratteriali) ci saranno nella sua discendenza.
Gli ibridi delle prime generazioni non vengono fatti accoppiare fra di loro perché sono sterili. Ci vogliono solitamente diverse generazioni prima che compaiano dei discendenti non sterili capaci di riprodursi da solo. A questo punto, quando da almeno tre generazioni di ibridi fertili senza che siano stati introdotti altri gatti comuni, ecco che i figli della quarta generazione sono di pura razza. Queste sono alcune delle razze di gatti ibridi più famose:
Prima che vi precipitiate a cercare un gatto ibrido, ricordatevi che la legislazione italiana in materia è ben chiara. In Italia, infatti, si possono detenere razze ibride solamente a partire dalla quarta generazione in poi. Questo vuol dire che sarete in regola solamente con gli F4 o successivi, non potete tenere un ibrido F1, F2 o F3. In questo caso sarete passibili di sanzioni e sequestro dell'animale.
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Foto: steptacular [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons