Alberto Marengoni, allevatore con affisso Solcamp, e giudice internazionale ENCI/FCI, illustra con il suo commento lo Standard del Fox Terrier a pelo liscio.
Lo Standard di razza può apparire lacunoso e a volte tecnicamente poco preciso se confrontato ad esempio con quello di molte razze italiane; a questo proposito è doveroso ricordare, in primo luogo, che lo Standard del Fox Terrier è stato redatto da un gruppo di allevatori anglosassoni nel lontano 1876 (e che, salvo piccole modifiche, è quello tuttora vigente) e, in secondo luogo, che la traduzione fedele dall’inglese non sempre consente in italiano una forma ottimale. Rispetto alla “classificazione morfologica” si potrebbe definire vicino (seppur con qualche anomalia) al tipo “lupoide”, “rettilineo o ortoide”, “mesomorfo”, di “taglia piccola”.
A prescindere dai pregi e difetti strutturali comuni più o meno alla maggior parte delle razze “sportive”, a seguito voglio definire quelli che sono gli elementi tipicizzanti maggiormente la razza.
L’aspetto generale deve unire l’idea di sostanza ad una estrema distinzione, senza che nessuno di questi elementi domini sull’altro. In “stazione libera” il soggetto deve presentate una base d’appoggio (quadrilatero base di sostegno) piuttosto ampia e trapezioidale con una postura del collo tendente al verticale e un baricentro leggermente arretrato rispetto ai “normotipi”. Anche la testa, rispetto ad altri “mesomorfi” deve apparire leggermente più lunga, superando il consueto rapporto con l’altezza al garrese di 4/10.
La testa deve apparire piuttosto allungata con cranio piatto, piuttosto stretto, (potrebbe oscillare tra il tipo “mesocefalo” e “dolicocefalo”) ma soprattutto i masseteri non devono presentare una muscolatura troppo accentuata, conferendo all’insieme un aspetto grossolano. Per poter avere un espressione tipica con occhi tondeggianti e ben inseriti, lo stop deve essere poco profondo ma ben definito e gli assi cranio facciali paralleli o impercettibilmente divergenti. Il muso, seppur lungo, non deve terminare a punta, ma mantenersi forte e pieno sino al tartufo; a questo scopo diviene particolarmente importante il controllo dei denti che, prima di ogni altra cosa, devono essere grandi e ben allineati. La lunghezza del muso non deve mai andare a discapito dell’andamento degli assi c/f o della correttezza della “chiusura” e la sottigliezza del cranio della sua forma piatta. Un orecchio corretto è in primo luogo inserito alto. In un soggetto giovane la dimensione del padiglione troppo ridotta e una piega troppo al di sopra del cranio è un orecchio che, nel soggetto adulto, rischia di essere portato eretto.
La conformazione dell’anteriore è un elemento essenziale per la tipicità del soggetto e che rappresenta il prototipo per molti altri terrier della prima sezione. Un idealmente costruito è caratterizzato da scapole (spalle) piuttosto lunghe, rivestite da una muscolatura asciutta, ben inclinate (anche se certamente non tanto quanto quelle di un Pastore Tedesco o di un Bassotto, che possono arrivare ai 45°), il cui margine superiore determina un garrese ben rilevato ma non largo. La punta della spalla (articolazione scapolo omerale) deve costituire il margine anteriore del tronco (visto di profilo). L’omero è piuttosto corto e poco inclinato: ne consegue una articolazione scapolo omerale che forma un angolo decisamente ottuso e un braccio piuttosto verticale. Il metacarpo che deve mantenere la sostanza dell’avambraccio è corto e appena inclinato.
Il piede deve essere piuttosto piccolo, con falangi corte e cuscinetti plantari consistenti (tipico “piede da gatto”). La punta della spalla e il margine anteriore del piede devono trovarsi sulla stessa verticale. Frontalmente l’anteriore deve presentare un petto sufficientemente pieno e disceso, con un manubrio dello sterno poco prominente, braccia rivestite da una muscolatura non prominente, gomiti perfettamente aderenti e un perfetto appiombo degli arti.In movimento (passo e trotto) l’articolazione più sollecitata sarà quella “scapolo omerale”, mentre il braccio, avambraccio e metacarpo rimarranno pressoché allineati, determinando il tipico movimento “oscillante”.
Prima del portamento della coda o dell’angolazione degli arti posteriori, un soggetto tipico deve possedere una coda inserita decisamente in alto (“più sul cane che alla fine del cane”). La groppa è poco inclinata ma non deve essere corta o stretta e la punta della natica ben prominente, “così che il cane non finisca con la coda”.
Il mantello è costituito da un fitto e corto sottopelo e da un pelo di copertura di tessitura vitrea, non troppo sottile, dalla lunghezza variabile; sul muso e sugli arti è naturalmente più corto, mentre sul resto del corpo la sua lunghezza può variare dai 2 ai 3 cm. Anche il Fox a pelo liscio necessita di alcune attenzioni e un trimming specifico. Anche se questo tipo di mantello si mantiene naturalmente pulito e privo di odore, è necessario spazzolarlo frequentemente per evitare il fastidioso inconveniente della costante perdita di pelo, che caratterizza tutti i cani a pelo corto o liscio.
Soprattutto nei soggetti che frequentano le esposizioni di bellezza, è opportuno un sapiente trimming che, con l’aiuto di una tosatrice e delle forbici dentate, valorizza la forma della testa, l’eleganza del collo e la conformazione del posteriore. Pur non essendo così rilevante, l’ampiezza e la distribuzione delle macchie può otticamente favorire (o penalizzare) il “balance” del soggetto.
Alberto Marengoni