L’Havanese è l’unico Bichon colorato. Appartiene anche lui alla prima sezione del Gruppo IX Cani da Compagnia della classificazione FCI ma, contrariamente ai candidi mantelli del Frisé, Coton, Maltese e Bolognese, l’Havanese ha solitamente una vasta gamma di colorazioni: dai più tenui panna, avana, beige, crema, avorio, champagne arriva fino al tabacco, cioccolato e perfino nero, ma raramente bianco, come, appunto, i suoi affini. La particolare caratteristica del mantello che all’epoca lo etichettava come il “cane dal pelo di seta” lo aiutavano inoltre a preservarsi dalle alte temperature, un mantello leggero ma nello stesso tempo isolante (come il “sari” delle donne indiane) proteggendolo dai raggi del sole.
Per questo motivo non viene mai raccolto il ciuffo sugli occhi (che protegge dalla luce eccessiva) e non viene mai tagliato il pelo (anche lo Standard vigente richiede il cane presentato col mantello intatto senza trimming).
Sull’origine di questa razza esistono molte credenze ma nessuna certezza, a parte il fatto che erano molto diffusi tra le famiglie agiate di Cuba. Era tuttavia raro vederlo circolare nelle strade o altri luoghi pubblici perché era custodito nelle ville e nei cortili interni delle proprietà terriere. In occasioni speciali o nei caldi pomeriggi soleggiati domenicali, le facoltose signore dell’alta società attraversavano in carrozza le strade dell’Avana, affiancate dai loro piccoli compagni, noti come "Perritos de la Falda" (Cani della Gonna) perché abbastanza piccoli da essere nascosti sotto le ampie gonne della moda caraibica. Il loro carattere allegro e nello stesso tempo docile e tranquillo lo avevano reso (e per questa caratteristica è molto apprezzato ancora oggi) un cane adorabile, molto ricercato.
Durante il periodo di maggior splendore a Cuba il Bichon Havanais è stato allevato, ma mai venduto. Ogni incrocio era attentamente studiato e progettato e i cuccioli venivano donati come speciali segni di stima solo a cari amici fidati. Nel corso degli anni la popolarità del Bichon Havanais è andata incontro ad un lento declino culminato in giorni a noi recenti: la rivoluzione cubana degli anni ’60 spinse all’esilio la maggioranza delle ricche famiglie cubane; nella fuga frettolosa pochi portarono con sé i propri esemplari, lasciandoli per lo più in cura ad amici e parenti.
Si persero le fila fino al 1979 quando, grazie ad estimatori venne istituito un registro negli Stati Uniti, oggi riconosciuto dall’AKC e nel 1991 a Cuba si è formato Bichon Habanero Club.
L’Havanese oggi è diffuso, seppur in modo contenuto, in tutto il mondo.
Elisabetta De Luca
Allevatore
All.to Cotonbrie www.cotonbrie.com
per Club Cani Compagnia www.clubcanicompagnia.it