In generale prima di prendere un cane bisognerebbe farsi tutta una serie di domande. Tuttavia, soprattutto quando si scelgono razze particolari, dal carattere forte, è bene ripetersi queste domande più e più volte prima di procedere con l'adozione. Questo per evitare spiacevolezze del tipo cane adottato e riportato in canile dopo due giorni perché ci si rende conto troppo tardi di non essere adatti a quella razza o di non essere in grado di gestire un animale, vuoi per motivi di carattere, vuoi per questioni di tempo o economiche. Ecco perché allora oggi andremo a vedere 5 cose da chiedersi prima di adottare un Pitbull.
Troppo spesso si sceglie di adottare una determinata razza di cane spinti dalla moda del momento o dalla sua estetica, dimenticandosi di dare priorità all'aspetto più importante della questione: il carattere e l'indole di quella razza.
Il fatto è che il Pitbull è un molossoide e gestire un molossoide non è la stessa cosa che convivere con un Chihuahua. Prima di decidere di adottare un Pitbull è bene informarsi sul suo standard di razza, sul suo temperamento e sulle sue attitudini. Ci sono diversi modi per informarsi su questa questione.
Per esempio potete andare sulla scheda di razza del Pitbull che trovate dai nostri amici di AllevamentiRazze e farvi una prima idea di che cosa sia veramente un Pitbull. A questo punto, poi, potete provare a fare i nostri test: il primo è il test della razza ideale che vi dice se quella razza è adatta o meno al vostro stile di vita. Il secondo, invece, è particolarmente adatto a chi è indeciso fra due o più razze: il test di confronto delle razze vi permette di paragonare fra di loro diverse razze (fino a un massimo di tre).
Uno dei principali problemi a cui i neo proprietari di Pitbull non avvezzi ai molossoidi si trovano di fronte è il cambio di carattere del Pitbull quando passa dall'essere un divertente cucciolone a un cane adulto.
All'età di 2-3 anni i molossoidi in generale, ma anche molti cani di grossa taglia, cambiano letteralmente carattere da un giorno all'altro. Fino al giorno prima erano dei teneri cuccioloni che giocavano e ruzzolavano con tutti i cani del vicinato e il giorno dopo, di punto in bianco, diventano cani attenti e inavvicinabili per qualsiasi altro essere vivente a quattro zampe. Cosa è successo? Semplicemente il cane è diventato adulto, ha terminato la fase del cucciolone gioviale ed è diventato un cane adulto. Molti proprietari vengono presi alla sprovvista da questo cambiamento e non riescono a gestirlo, continuando a trattare il cane come facevano quando era più piccolo e non rendendosi conto che è cambiato.
Molto spesso Pitbull e razze affini sono vittime di pregiudizi. Il problema è che molti proprietari irresponsabili sono essi stessi la causa di tutti questo modo di essere prevenuti nei confronti di questa razza. Molte persone credono ancora che tutti i Pitbull siano cani ingestibili e i proprietari di questa razza spesso vengono ingiustamente stigmatizzati.
L'importante è non continuare ad alimentare queste dicerie, comportandosi invece da proprietari responsabili e consapevoli. Questo vuol dire prepararsi a controbattere civilmente e senza alterarsi subito alle inevitabili critiche che vi pioveranno addosso ogni giorno, dimostrando con i fatti che quelle dicerie sono sbagliate. E quali sono questi fatti? Semplice: adoperandosi per far socializzare correttamente il cane, educarlo in maniera ferma e coerente, portarlo sempre a spasso al guinzaglio e con museruola appresso (anche se non viene messa, dà alle altre persone un senso di sicurezza e questo si traduce in un approccio più rilassato al cane)...
Educare e socializzare correttamente un Pitbull è fondamentale (qui parlo di Pitbull perché l'articolo è incentrato su questa razza, ma queste regole valgono in generale per ogni cane, indipendentemente dalla razza di appartenenza).
Spesso si vedono proprietari inesperti che non sanno come gestire il proprio Pitbull e che tendono a tenerlo lontano da tutto e tutti per paura che possa combinare guai, non lo fanno socializzare, sbagliano nella sua educazione e il risultato è avere poi un cane adulto non socializzato e con svariati problemi comportamentali e educativi.
Se non si è certi di sapere come fare (e non è una critica o una pecca: non tutti possiamo essere esperti in ogni questione o cosa), basta avere l'umiltà di riconoscere il fatto di avere bisogno di aiuto e farsi assistere, soprattutto nelle prime fasi, da un educatore cinofilo che sia esperto di razze molossoidi o anche da un veterinario comportamentalista. Queste figure professionali vi forniranno gli strumenti basilari per gestire un Pitbull.
E' una razza che passa da 0 a 100 in una frazione di secondo: un attimo prima è lì tutto felice che scondinzola, l'attimo drizza il pelo e le orecchie pronto a scagliarsi contro chi ritiene essere un problema. E' importantissimo che i proprietari di Pitbull imparino non solo a gestire queste situazioni, ma che imparino ad anticiparle, cogliendo quei minuscoli segnali che gli permettono di sventare potenziali situazioni spiacevoli e correggere nel contempo il comportamento del cane.
La questione socializzazione è fondamentale soprattutto se si vuole introdurre un Pitbull in un ambiente dove già sono presenti altri animali, vuoi che essi siano cani o gatti. A maggior ragione in questo caso c'è bisogno di una figura esperta che valuti la situazione del suo insieme per potervi suggerire la via più adatta per una serena convivenza.
Ed è altrettanto importante insegnare al cane sin da piccolo a socializzare con le altre persone. In questi ultimi due casi la consapevolezza sta anche nell'anticipare i problemi: se sono a spasso con il mio Pitbull e so che non gradisce incrociare altri cani, sto con gli occhi aperti e se vedo arrivare un cane dalla direzione opposta cambio per tempo marciapiede. Se so che al mio cane non piacciono gli approcci degli sconosciuti, sto attento e al minimo cenno di coccola da parte sia di sconosciuti che di conoscenti, lo blocco per tempo prima che scatti l'inevitabile morso.
Come per tutti i cani di qualsiasi razza, prima di prendere un Pitbull, assicuratevi di avere le risorse di tempo ed economiche adatte per gestirlo.
Il Pitbull, come tutti i molossoidi, è un cane che ha bisogno dello stretto contatto con la famiglia: non è un cane da prendere e lasciare solo per 12 ore al giorno, magari relegato in solitudine nel giardino. Questo è uno dei modi migliori per far sviluppare al cane problemi comportamentali. Se adottate un Pitbull, dovete avere una situazione famigliare e lavorativa che vi consentano di passare parecchie ore della giornata insieme a lui.
In secondo luogo, ricordatevi che state per adottare un cane di taglia medio-grande, è un Pitbull, non un Chihuahua. Questo vuol dire avere spese di mantenimento di cibo più alte, ma anche spese più alte nel caso di acquisto di accessori per il cane (una brandina per un cane di grossa taglia, essendo più grande, costa di più di una piccola cuccia per Chihuahua). Mettete sempre anche in conto le spese veterinaria di base (vaccini, sverminanti e antipulci: soprattutto questi ultimi due costeranno di più, sempre per la questione della taglia) ed eventuali spese veterinarie straordinarie.
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